“L’addomesticazione del cane da parte dell’uomo ha origini antichissime. I più antichi resti fossili di cane in uno stanziamento umano sono stati rinvenuti in una tomba natufiana e risalgono a 11.000-12.000 anni fa; ma si suppone che l’origine del rapporto fra le due specie si collochi molto più indietro nel tempo, fra 19.000 e 36.000 anni fa.”
… e in tutti questi secoli di storia non abbiamo ancora capito niente del cane…
ADESSO CHE PROVIAMO LE STESSE EMOZIONI…RIFLETTIAMO
Ho tante cose di cui parlarvi, tanti argomenti che vorrei esporvi…come scegliere e accogliere un cucciolo, come giocare con il proprio cane, cosa significa educare…e moltissimi altri argomenti….ma stiamo attraversando un momento storico unico, che cambierà per sempre il nostro modo di vedere e vivere il mondo, quindi ho deciso di scrivere un pezzo anch’io su questo tanto odiato e temuto CoronaVirus.
Ovviamente quello che vorrei fare è darvi la percezione del cane, quello che vive e prova il vostro cane, o per lo meno, ci provo.
Iniziamo col dire che questa pandemia ha stravolto da un giorno all’altro le vite di tutti, obbligandoci a restare chiusi in casa.
Personalmente ho sempre vissuto la casa come un luogo bello e accogliente in cui potermi rifugiare ogni qualvolta ne sentissi l’esigenza.
Certo è che essere privata della mia libertà di potere entrare e uscire da esso quando mi pare e piace è tutt’altra storia.
E qui vorrei fermarmi per fare la prima riflessione: la libertà! Quella libertà di cui vi parlo spesso quando vi invito a portare i vostri cani nei campi e lasciarli liberi di correre. Quella libertà che, ora che ci è stata tolta, tanto agogniamo.
La libertà di uscire e di poter prendere una boccata d’aria…
E proprio in questi giorni ci rendiamo conto di quanto “questa boccata d’aria” ci serva, sia fondamentale. Attenzione! Non è fondamentale, certo, per sopravvivere, perché si sopravvive anche stando a casa e andando ogni tanto a fare la spesa, ma è fondamentale per vivere bene!
Ecco allora che capiamo che vi è una differenza sostanziale tra SOPRAVVIVERE e VIVERE.
Allora chiediamoci se i nostri cani vivono o sopravvivono. Chiediamoci quanto quella “boccata d’aria” sia fondamentale anche per il nostro cane.
Questo lo dico perché ancora troppe persone pensano che i bisogni fondamentali del cane siano fare pipì e cacca, dormire sul divano e farsi sbaciucchiare dai proprietari.
Molta gente mi chiama preoccupata perché il cane non fa i bisogni sulla traversina, e quando io replico che il cane deve essere portato fuori regolarmente mi rispondono che non hanno tempo per portarlo fuori. Benissimo! Allora non prendere il cane!
Se non hai tempo per far VIVERE il tuo cane, nessuno ti obbliga a prenderlo.
Ancora moltissimi cani passano la loro vita in giardino. In questi giorni in cui non è concesso uscire di casa, molte persone staranno riscoprendo il giardino come unica valvola di sfogo e sicuramente si sentiranno fortunati ad averlo. Il primo giorno saranno entusiasti, il secondo giorno mangeranno fuori, il terzo giorno passeggeranno in giardino, il quarto giocheranno in giardino, il quinto si siederanno e osserveranno, il sesto passeggeranno e osserveranno, il settimo lo conosceranno a memoria, l’ottavo si saranno già stufati…
Immaginiamoci ora un cane costretto a passare 10 e passa anni della sua vita chiuso nello stesso giardino…Non credo si senta tanto fortunato.
Allora il punto è che i cani devono uscire?…Già! ma non solo! Pensiamo che ora possiamo uscire solo per far fare i bisogni al nostro cane e poi dobbiamo rientrare. Non dobbiamo incontrare nessuno, dobbiamo mantenere le distanze di sicurezza, attraversiamo il marciapiede se incrociamo una persona…a qualcuno ricorda qualcosa? A me ricordano tutte le privazioni che imponiamo tutti i giorni ai nostri cani.
Usciamo solo per i bisogni e mi raccomando non incontriamo nessuno perché se no i cani litigano, perché altrimenti abbaiano, perché abbiamo paura a incontrare cani che non conosciamo, o perché il veterinario mi ha detto che prima della “quindicesima” vaccinazione non può incontrare nessuno….Vogliamo capire o no che i cani sono ANIMALI SOCIALI tanto quanto noi?
Ora che il semplice giretto per pipi e cacca non basta A NOI, allora allunghiamo la passeggiata per restare fuori il più a lungo possibile; ci accorgiamo che abbiamo un cane in giardino che, magari, non avevamo mai portato fuori prima e ora, all’improvviso, gli chiediamo di uscire.
Questo è l’egoismo umano! I cani che servono…i cani devono servire a qualcosa, non devono dare problemi e non devono prendere troppo del nostro tempo…altrimenti non vanno bene.
Ma ora che siamo chiusi in casa e ci è stata negata la possibilità di lavorare, di giocare, di incontrare i nostri amici, di fare aperitivi, di fare viaggi, di scoprire nuovi posti e di fare nuove esperienze, ora che tutto questo si è fermato, chiediamoci quanto ci mancano queste cose che ci facevano sentire VIVI e realizzati come esseri umani.
Mancano moltissimo!
Come manca ai cani poter essere liberi di esprimere la loro vera natura di cane. Chiediamo a cani da caccia, nati con un olfatto da formula uno, che potrebbe stanarti un topolino in un bosco, di poltrire tutto il giorno in casa e di accontentarsi del giretto sotto casa o di una cavolo di area cani (che giusto per capirci per i cani non è altro che un altro giardino noiosissimo).
Chiediamo a un border collie, che ha una mente in stile Albert Einstein e che è geneticamente programmato per spostare e tenere in gruppo centinaia di pecore o di bovini per ore ed ore, di accontentarsi di inseguire per ore una pallina…e lo facciamo diventare un drogato di palline o di legnetti, e quel che è peggio è che non ci facciamo neppure venire il minimo sospetto che questo suo atteggiamento non sia corretto.
Lavorare, fare ciò per cui siamo nati, seguire le spinte emotive che sentiamo dentro di noi e lottare per sentirci realizzati è ciò che ci fa capire di essere VIVI.
E allora mi piacerebbe, che proprio ora che non possiamo lavorare, ora che ci è stato negato di fare ciò per cui abbiamo studiato per anni e che dà un senso alla nostra vita di tuti i giorni, guardassimo il nostro cane chiedendoci cosa vorrebbe fare lui. Cosa vorrebbe fare per sentirsi davvero cane, per sentirsi realizzato e felice?
Ma non ci manca solo il lavoro, ci mancano gli amici, ci manca giocare con loro, parlare con loro, uscire a cena con loro…L’essere umano ha bisogno di rapporti sociali per sentirsi felice.
Ma se affermiamo da anni che i cani sono animali sociali allora mi chiedo: perché la maggior parte di essi vive da solo in giardino? Perché la maggior parte di essi esce per un giretto al guinzaglio attorno all’isolato? Perché alla maggior parte di essi non è permesso incontrare cani? Siamo a un punto in cui addirittura i cani hanno paura degli altri cani, molti non sanno neanche comunicare perché non hanno il tempo di imparare a farlo né dalle loro madri, perché li togliamo troppo presto da loro, né dagli altri cani adulti perché ancora troppi veterinari dicono di non farli uscire di casa finché non hanno tutte le vaccinazioni o perché moltissimi proprietari credono che il cucciolo sia troppo piccolo per stare già con gli altri cani…peccato che il cane cresce in fretta e i primi mesi sono fondamentali come i primi 3 anni di un bambino.
Poi ci troviamo cani che non sanno stare con gli altri, cani che attaccano, cani fobici, cani con problemi comportamentali davvero importanti e quindi dopo averli ridotti noi così decidiamo che non vanno più bene, che ci costerebbe troppo, sia in tempo che in denaro, fare un percorso di recupero e li abbandoniamo.
Chiudo chiedendovi quanto vi manchi in questo momento viaggiare, o anche solo potervi spostare da un comune all’altro senza paura di essere fermato dai vigili. Quanto vi manchi poter far fare nuove esperienze ai vostri figli o poterli lasciare per ore ai nonni o a scuola.
Anche questo ai cani è impedito. I cani che vivono liberi in branchi si organizzano con una fitta rete di rapporti sociali in cui ognuno ha il suo ruolo. Anche loro, ad esempio, hanno le tate. Le mamme possono staccarsi dai cuccioli intanto che altre femmine si occupano di loro. Negli allevamenti, soprattutto quelli intensivi, non è possibile. La mamma deve stare h24 chiusa in un box con i cuccioli. Ora che voi mamme siete h24 chiuse in casa con i vostri figli forse potete capire il loro stato di stress, che ovviamente si ripercuote sul cucciolo appena nato.
I vostri figli per imparare devono poter toccare oggetti, muoversi negli spazi, conoscere posti e gente nuova. Anche i cuccioli devono fare tutto questo ma noi regolarmente glielo impediamo. Il lavoro dovrebbe già iniziare in allevamento, ma pochissimi allevatori lo fanno, perché non sono preparati e perché non ci sono regolamentazioni a riguardo. Poi i proprietari non si informano e pensano che basti portare il cucciolo nelle aree cani o in un centro commerciale per farlo crescere ben socializzato, ma non è così. Ora ci sono gli asili che potrebbero aiutare in questa prima fase di crescita ma la maggior parte delle persone li considera ancora un gioco o una inutile perdita di denaro (quando ho aperto 6 anni fa mi consideravano una pazza e tutt’ora mi capita spesso di dare informazioni sull’asilo intanto che la persona che ho davanti ride, pensando che sia divertente il concetto di asilo per cani). Dentro a questi asili per cani ci sono persone che hanno studiato e che potrebbero aiutarvi a crescere il vostro cane facendogli fare esperienze specifiche e proponendogli attività adatte a loro. Non siamo, o perlomeno, non dovremmo essere parcheggi per cani, ma luoghi di istruzione sia per i cani che per i proprietari, perché purtroppo c’è ancora troppa superficialità e ignoranza in materia cinofila.
Questo articolo l’ho voluto scrivere ora perché mai come in questo momento possiamo capire ciò che provano i nostri cani ogni giorno.
Mai come ora possiamo immedesimarci sia nei nostri cani sia in quelli che vengono rinchiusi da un giorno all’altro in qualche canile. Cani a cui viene negato tutto da un giorno all’altro, proprio come è successo a noi. Con l’unica differenza che noi sappiamo che presto finirà. Loro staranno chiusi lì per anni, e non hanno una casa, ma 2mt quadri di box.
Questo non è VIVERE.
A questi cani ho voluto dedicare l’immagine di copertina di questo articolo. Per correttezza devo però sottolineare che le due foto le ho prese da internet e sono di autori sconosciuti.
…il prossimo articolo “Io e fido restiamo a casa” è legato a questo ma è più specifico su come affrontare questo periodo insieme al proprio cane…
Elisa Buoncristiani